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Regione “scarica barile” anche sull’immunizzazione dei bimbi dal VRS

15 Aprile

La nostra Regione è riuscita a fare la “scarica barile” sul Governo nazionale anche a proposito dell’immunizzazione dal Virus respiratorio sinciziale (VRS), responsabile della bronchiolite, fra le prime cause di ricovero in terapia intensiva tra i bimbi con meno di un anno.

Altre regioni come la Lombardia, Piemonte, Sicilia e Veneto hanno esteso l’immunizzazione a tutti i nati dal 1° gennaio 2024, senza aspettare quanto richiesto questa mattina in Aula dal sottosegretario alla presidenza Manuela Rontini alla quale, con un “question time”, avevo chiesto di allargare a tutti i nati dal 1° gennaio al 31 dicembre la somministrazione dell’immunizzazione: “Per la stagione 2025/26 – ha affermato Rontini – auspichiamo che il Ministero della salute aggiorni il calendario vaccinale definendo indicazioni uniformi per tutto il territorio nazionale e che si inserisca l’anticorpo nei Livelli essenziali di assistenza”.

Eppure, le evidenze scientifiche circa l’efficacia dell’immunizzazione sono palesi: nelle regioni che hanno implementato una strategia estesa a tutti i nati dal 1° gennaio ’24, si assiste ad un -60% di riduzione degli accessi ai Pronto soccorso e in terapia intensiva. Oltre a ciò, recentemente anche il Board del Calendario vaccinale per la vita della Società italiana di Neonatologia ha rimarcato la necessità di un impegno maggiore e costante da parte delle regioni per l’innalzamento delle immunizzazioni contro il VRS.

Nonostante questi dati l’Emilia-Romagna, invece, dopo aver deciso di adottare una strategia di immunizzazione limitata ai nati fra novembre 2024 e febbraio 2025, ha deciso di estenderla solo ai bimbi venuti al mondo fra settembre dello scorso anno e il mese di marzo.

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