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Fallimento del “click day”, la mia Risoluzione

16 Aprile

Non si possono valutare i progetti in base alla velocità di presentazione a prescindere dal merito e in condizioni diverse dal punto di visto tecnologico, perché il sistema non regge il numero di accessi o alcune imprese si trovano in zone dove non funziona bene la connessione.

Ieri pomeriggio, in meno di dieci minuti, si è chiuso il bando per il sostegno della transizione digitale delle imprese emiliano romagnole con la ricezione della domanda numero 500, ossia l’ultima disponibile. Molte realtà aziendali che hanno speso dei soldi per fare i progetti, hanno denunciato di essere stati esclusi per problemi di accesso al portale regionale Sfinge.

Il fallimento di questa modalità di pubblicazione dei bandi è stato certificato dopo poche ore con un comunicato partito da viale Aldo Moro, nel quale si annuncia la “riapertura della piattaforma per favorire l’iter di invio di tutti i progetti per i quali era stata completata la procedura di inserimento a sistema”.

Per ovviare a queste evidenti criticità ho presentato una Risoluzione per impegnare la Giunta a rivedere i criteri e le modalità di presentazione delle domande nei bandi futuri, in modo che sia concessa a tutti la possibilità di partecipare ed essere valutati secondo il reale merito dei progetti. Inoltre, ho chiesto alla Giunta di implementare il portale Sfinge 2020 e tutti gli altri applicativi analoghi in modo che gli utenti possano presentare le domande garantendo le medesime condizioni per tutti.

Siamo la Regione che vanta la presenza del “supercomputer” Leonardo. Si potrebbe studiare un metodo per processare anche un numero molto alto di domande, valutando il merito dei progetti presentati e non, semplicemente, la velocità con i quali vengono presentati.

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