Oggi in Quarta Commissione è stata approvata da tutti i gruppi assembleari una risoluzione sulla salute digitale dei minori a partire da una mia proposta. La mia richiesta di estendere il progetto sul Bilancio di Salute Digitale pediatrico, già adottato in via sperimentale da AUSL Romagna, verrà considerata all’interno di un piano più ampio già avviato nel 2024, dal titolo “Custodi Digitali”.
Custodi Digitali è un programma di educazione digitale familiare 0-14, coordinato da MEC APS, in cui il pediatra diventa un prezioso alleato dell’educazione digitale domestica, aiutando i genitori a essere più consapevoli delle scelte e degli effetti degli schermi sulla salute e sul benessere dei figli. Il progetto offre indicazioni educative per fascia d’età e mette a disposizione dei professionisti percorsi formativi, una guida per i pediatri-custodi familiari e questionari e report a supporto del loro lavoro con le famiglie.
Il Bilancio di Salute Digitale, dal canto suo, è una procedura sanitaria clinico-preventiva adottata in via sperimentale dall’AUSL Romagna, in particolare dai pediatri di Rimini. Durante le visite si analizzano abitudini d’uso dei dispositivi di genitori e figli, screen time e contenuti visionati; i genitori ricevono un riscontro immediato su eventuali comportamenti a rischio e, quando necessario, si attiva un supporto clinico.
Con questa risoluzione impegniamo la Giunta a dare attuazione al programma “Custodi Digitali” anche nel triennio 2026-2028, promuovendo una rete integrata tra pediatria di libera scelta, punti nascita, consultori, servizi educativi e Centri per le Famiglie secondo il modello multilivello già testato in Veneto e Friuli Venezia-Giulia.
Inoltre, chiediamo che le buone pratiche locali, come il Bilancio di Salute Digitale, siano valorizzate a livello regionale e per tutta la fascia d’età 0-14, già nel programma 2026-2028.
Il tema dell’esposizione agli schermi e al digitale dei bambini e degli adolescenti non è un problema morale, ma innanzitutto educativo e sanitario. Gli smartphone, i tablet e le altre tecnologie non sono strumenti neutri, incidono sulla possibilità di crescita dei minori dal punto di vista cognitivo, affettivo e relazionale. La sovraesposizione al digitale rappresenta un fattore di rischio che incide sull’aumento esponenziale delle malattie psichiche.
Occorre passare dalla patologia alla fisiologia. Deve diventare normale un’alleanza tra famiglia, scuola, pediatri e istituzioni per evitare che si creino dei danni nel percorso di crescita. Nessuno allatterebbe il proprio figlio fumando, è frequente invece che lo si faccia utilizzando contemporaneamente il cellulare, senza essere consapevoli delle conseguenze.
Il risultato di oggi è importante, è un primo passo per far fronte a un’emergenza educativa che non si può più ignorare. Spetta a istituzioni, scuola e genitori assumerci questa responsabilità.