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Diritto allo studio. La Regione dimentica 67.000 studenti delle scuole paritarie

24 Giugno

Oggi in Assemblea Legislativa abbiamo discusso gli indirizzi regionali per il diritto allo studio scolastico per il triennio 2025-2027. In questo provvedimento si parla di diritto allo studio come strumento irrinunciabile per garantire equità, inclusione e mobilità sociale. Nelle premesse dell’atto viene anche citata la Legge 62 del 10 marzo 2000 di Berlinguer, che istituisce il sistema nazionale di istruzione in cui viene riconosciuta la funzione pubblica delle scuole paritarie, che nella nostra Regione contano 67.000 studenti (dall’infanzia alla scuola secondaria di II grado). Non esiste però nessun aiuto ai costi che le famiglie devono sostenere per esercitare un diritto sancito dall’articolo 3 della Costituzione. Non è giusto parlare di equità e di pari opportunità date a tutti.

Per questo ho presentato un odg per impegnare la Giunta a valutare la possibilità di istituire un fondo regionale integrativo destinato agli studenti delle scuole paritarie in condizioni economiche svantaggiate. Ho semplicemente chiesto un segnale di considerazione per questa parte di studenti “invisibili” senza specificare l’importo da destinare al fondo. Anche 1000 euro sarebbero stati sufficienti per dichiarare la disponibilità ad offrire le stesse possibilità a tutti. Ho anche chiesto di valutare la possibilità di sostenere le famiglie di studenti con disabilità che frequentano le scuole paritarie (in Emilia-Romagna sono circa 20.000).

La maggioranza però ha votato contro. Il motivo ufficiale è stato la scarsità di risorse, in realtà c’è una parte di quell’area politica che non considera legittimo sostenere la libertà di scelta educativa delle famiglie e non è d’accordo sulla necessità di dare veramente a tutti le stesse opportunità.

Spero che il discorso si possa riaprire anche per ragionare su quali siano veramente le priorità della Regione sulla questione educativa. Non possiamo essere contenti perché sono state date borse di studio del valore variabile da 183 a 237 euro a tutti gli studenti idonei in base all’ISEE quando nella vicina Lombardia le borse di studio date con lo stesso parametro vanno da 300 a 2000 euro.

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