SALVA CASA. NOTA CONGIUNTA DEI CONSIGLIERI EVANGELISTI, SASSONE, FIAZZA E UGOLINI
Oggi in commissione territorio, ambiente, mobilità, si è votato il progetto di legge d’iniziativa della Giunta per recepire il c.d. decreto “Salva Casa” all’interno della legge urbanistica regionale 2013, n.15 e della legge regionale 2004 n. 23. La legge arriverà in aula il 22 luglio, ma riteniamo necessario e giusto condividere da subito, con i cittadini l’orientamento di chi governa la Regione Emilia-Romagna. Questa la sintesi emersa nella discussione fatta all’interno della commissione a più riprese.
La Regione Emilia-Romagna, forte del suo primato in termini di cementificazione e uso di suolo, continua ad affermare teoricamente dei principi virtuosi per fare il contrario. Invece di cogliere l’occasione del recepimento del decreto “Salva Casa” per favorire la rigenerazione urbana, il miglioramento degli edifici, l’aumento nuovi alloggi da destinare alle locazioni, la gestione dei fabbricati produttivi dismessi per incentivare il miglioramento delle nostre periferie e del nostro paesaggio rurale, invece che semplificare e permettere cambi di destinazione, cerca di bloccare tutto.
La discussione generale fatta il 2 luglio scorso in commissione ha messo in evidenza il motivo di queste scelte che anche oggi hanno fatto bocciare tutti gli emendamenti presentati dall’opposizione: chiunque intende costruire o operare in campo edilizio viene considerato, da questa Giunta, un pericoloso speculatore che deve essere messo in difficoltà. Peccato che questo miope preconcetto non permette di liberare quegli investimenti che potrebbero cambiare il volto delle nostre città, delle nostre periferie e delle nostre campagne.
Continuare a governare il territorio senza tener conto della sostenibilità economica degli interventi che si potrebbero realizzare nelle nostre città rende, di fatto, impossibili operazioni di rigenerazione urbana che permettano anche la costruzione di nuove ed efficienti abitazioni che potrebbero essere messe sul mercato anche delle locazioni dando un immediato sollievo alla crisi abitativa che attanaglia la nostra regione. Abbiamo bisogno di più alloggi a basso costo o in locazione? Vogliamo delle città e delle periferie più confortevoli, verdi e vivibili? Vogliamo delle aree interne con paesaggi degni di questo nome?
La strada presa da chi governa la nostra regione non è quella giusta per rispondere affermativamente a queste domande.
La legge del 2013 afferma teoricamente questi principi che in questi anni sono stati resi inapplicabili per paura della libera iniziativa dei cittadini. Il “Salva Casa” nasce con l’intento di cambiare lo stato delle cose di rimettere in moto il settore edilizio, di stimolare gli investimenti, e di aumentare contemporaneamente l’offerta abitativa; ma tutto ciò non sarà possibile se si continuerà a limitare le disposizioni maggiormente innovative del “Salva Casa”.
Difficoltà quali la crisi abitativa, il degrado del patrimonio edilizio e la necessità di rigenerare il tessuto urbano, hanno bisogno di soluzioni urgenti. Questo progetto di legge era l’opportunità per aprirsi a queste soluzioni ma la miope ideologia che governa questa Giunta non ha fatto altro che renderlo un’occasione mancata.