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Post alluvione. Donazioni dei cittadini bloccate dalla burocrazia regionale

28 Luglio

A oltre due anni dall’alluvione che ha colpito la Romagna, le donazioni dei cittadini destinate ad opere di microsicurezza (come, ad esempio le paratie) sono ancora bloccate dalla burocrazia regionale. In particolare mi riferisco ai ritardi nell’erogazione dei fondi destinati alla microsicurezza delle abitazioni e delle imprese, ovvero ad interventi come paratie, valvole di non ritorno e pompe di sollevamento.

Tutto ebbe inizio nei giorni immediatamente successivi all’alluvione del maggio 2023, quando con un’imponente gara di solidarietà alla quale parteciparono i cittadini, vennero raccolti circa 49 milioni di euro entro il 6 luglio 2023. La gestione di questi fondi fu affidata alla Regione Emilia-Romagna.

Nel mese di ottobre 2023, i Comitati Riuniti (CR) parteciparono a un incontro con i vertici regionali dove si decise di destinare circa 5 milioni alle persone con disabilità e in condizioni di precarietà, circa 27 milioni alla sostituzione delle automobili danneggiate dall’alluvione, e la parte restante ai Comuni per strutture sportive e altre opere pubbliche.

A seguito di quell’incontro e delle successive rimostranze dei Comitati Riuniti, nel marzo 2024 la Regione annunciò l’intenzione di destinare, tramite un bando, anche 10 milioni di euro per interventi di microsicurezza promossi dai cittadini, e ulteriori 5 milioni per il lucro cessante delle partite IVA. Tuttavia, nonostante la promessa di una pubblicazione in tempi brevi, il bando per le opere di microsicurezza fu pubblicato solo ad ottobre 2024, in piena campagna elettorale per le elezioni regionali.

Le domande potevano essere presentate tra fine ottobre 2024 e gennaio 2025, ma le prime accettazioni sono arrivate soltanto a fine maggio 2025. Non solo: secondo una comunicazione ufficiale della Regione Emilia-Romagna, le prime rendicontazioni non saranno esaminate prima di settembre. Questo significa che i rimborsi potrebbero arrivare non prima di ottobre 2025, a oltre due anni dalla raccolta delle donazioni.

Nel frattempo, molte famiglie e imprese si trovano in grave difficoltà. Alcuni hanno anticipato le spese confidando nei rimborsi, altri sono stati costretti a rinunciare ai lavori per mancanza di liquidità. In entrambi i casi, ci troviamo davanti a una Regione che ha mancato un’occasione importante per dimostrare efficienza, serietà e rispetto verso chi ha subito danni ingenti e legittimamente si attendeva un aiuto concreto.

Non si tratta di risorse pubbliche a bilancio, ma di fondi raccolti grazie alla solidarietà di cittadini e aziende, destinati agli alluvionati. È inaccettabile che siano rimasti bloccati dalla burocrazia, da tempi amministrativi non compatibili con l’urgenza della situazione.

Per questo ho deciso di depositare un’interrogazione scritta alla Giunta per esporre la situazione chiedendo di accelerare tutte le procedure di rendicontazione e di erogazione.

Ogni giorno di ritardo è un’offesa alla dignità delle persone colpite e un’offesa a chi, con cuore, ha donato.

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