L’Emilia in tilt per due ore di pioggia intensa ma non eccezionale. La confusione in cabina di regia si riflette sulle strade e nelle città, ancora una volta allagate. Chi deve occuparsi della sicurezza idraulica del territorio non lo sta facendo. Deve essere la Regione a dirigere le operazioni, a definire un piano, a introdurre nuove strategie, a fornire nuovi indirizzi agli enti locali e ai consorzi di bonifica. Deve essere la Regione a pensare proposte normative per la tutela dei territori. Invece, chi governa preferisce delegare ai singoli consorzi la definizione di programmi a interventi, sempre più indirizzati verso il settore dell’irrigazione, che rende di più, e così ne risultano penalizzati lo scolo delle acque e la bonifica.
Quando comincerà la Giunta a fare il suo mestiere? Dal 2023 ha promesso di fare un piano, ma ad oggi questo sembra assente. Dov’è la strategia? Chi se ne sta occupando? Le ultime piogge dovrebbero ricordarci che non c’è tempo da perdere, non è possibile quindi che i cittadini debbano attendere pazienti la nomina del nuovo direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile prima di vedere una svolta positiva.
Non è meno preoccupante il consuntivo 2024 dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile, presentato ieri in Commissione Bilancio. In esso, infatti, si legge che il 66% dei lavori (180) connessi con le alluvioni del maggio 2023 sarebbe stato completato. Serve un atto di fede però per credere a questi numeri. Il documento, infatti, omette informazioni fondamentali, che sono necessarie per una controverifica. È per questo motivo che la minoranza ha votato contro questo consuntivo.
Ma non mi basta votare contro, voglio conoscere la verità. Ed è un dovere della Regione essere trasparente. Ecco perché avvalendomi dell’art.30 ho chiesto che mi vengano forniti tutti i dati assenti: i nomi delle ditte affidatarie (ed eventuali subappaltatori), dei progettisti e dei direttori dei lavori, e soprattutto i certificati di regolare esecuzione. Dalla Giunta mi sarei aspettata un dossier contenente tutti i dettagli di ciascuno dei 180 lavori. Il tempo e gli strumenti per fare questo tipo di rendicontazione non sono mancati, eppure il consuntivo presentato è approssimativo. Perché sono state trascurate informazioni così importanti? Forse parte di queste opere sono state eseguite senza un progetto? Attualmente i lavori in corso di esecuzione (vedasi la cassa di valle del Senio) hanno progetti approvati come riferimento per i lavori o vengono realizzati “a sentimento” senza un preciso schema tecnico di riferimento?