Per snellire le liste d’attesa per gli esami ECG, Holter cardiaco e Holter pressorio, la Regione nel 2024 ha approvato un progetto sperimentale di telerefertazione cardiologica presso le farmacie convenzionate.

Dal Ministero della Salute alle nostre ASL sono arrivati 2.130.682 milioni di euro che dovevano essere utilizzati per coprire le spese delle farmacie convenzionate. I dati disponibili più recenti, però, rivelano che solo il 30% delle farmacie che ha le competenze tecniche e professionali necessarie per prestare questi servizi è stata coinvolta dalle ASL. Il progetto è quindi incompleto e la sua attuazione è disomogenea sul territorio regionale, con aziende sanitarie molto più indietro di altre: i casi più gravi sono quelli di Parma (solo il 9% del totale = appena 13 farmacie) e di Bologna (5% = 12 farmacie).

Si tratta di uno scenario inaccettabile che testimonia ancora una volta come la Giunta, che spesso si rifugia nell’alibi del presunto sottofinanziamento, non sia capace di gestire la spesa sanitaria in modo efficiente ed efficace. Ho quindi interrogato l’assessore Massimo Fabi sullo stato di avanzamento di questo specifico progetto (oggetto num. 744) perché occorre che venga fatta chiarezza.

L’assessore ha riconosciuto che la Regione deve fare di più, dicendosi perfettamente d’accordo sulla necessità che le ASL coinvolgano tutte le farmacie convenzionate tecnicamente idonee per gli esami cardiologici. Ha anche confermato l’importanza delle farmacie dei servizi per il supporto alla medicina territoriale. Si tratta di 1200 punti distribuiti sul territorio che possono svolgere un ruolo fondamentale nelle aree interne. Ecco perché è fondamentale valorizzarle.

Dalle parole però bisogna passare ai fatti. Per questo, tra sei mesi, a gennaio 2026, quando sarà terminata la fase 1 del progetto sperimentale di telerefertazione cardiologica nelle farmacie, chiederò nuovamente se il piano è stato attuato nella sua interezza, e mi auguro che a quel punto tutte le farmacie saranno state coinvolte.