Questa mattina in Commissione Salute si è svolta un’audizione sul tema della povertà alimentare. Una questione sempre più attuale visto l’aumento della povertà relativa in Emilia-Romagna (dal 3,2% del 2019 al 6,8% del 2023, quasi 140 mila famiglie coinvolte).
Il presidente della Commissione, Gian Carlo Muzzarelli, ha dato voce agli Empori Solidali, al Banco Alimentare e alla Caritas. Da tutti gli interventi è emerso che nella nostra regione esiste una rete tra queste realtà tra loro complementari. In questo sistema il Banco Alimentare ha un ruolo fondamentale perché fornisce alimenti gratuitamente a 720 associazioni convenzionate, tra le quali quasi tutti gli Empori Solidali.
Terminate le audizioni, la maggioranza ha presentato una risoluzione per impegnare la Giunta “a valutare” la possibilità “di incrementare le risorse destinate agli Empori Solidali, potenziando i futuri bandi, assicurando continuità al loro operato”. Perché indicare solo la rete dei 44 Empori Solidali e non tutti gli altri enti ed il Banco Alimentare? Se l’intenzione era chiedere di aumentare le risorse messe a disposizione di tutti tramite bandi, perché circoscrivere la richiesta?
È stata questa la ragione per cui insieme a Priamo Bocchi (Fratelli d’Italia) abbiamo depositato un emendamento che estendesse questa richiesta per tutti.
Non sono bastati i numerosi attestati di stima per il Banco Alimentare, compresi quelli del presidente della Commissione e dell’Assessora Mazzoni, per non far respingere l’emendamento. E nemmeno i numeri che dimostrano quanto sia importante per gli enti che ogni giorno lavorano contro la povertà alimentare (es. il 36% di quello che viene distribuito dagli Empori Solidali viene dal Banco Alimentare). I dati sono impressionanti: in Emilia-Romagna nel 2024 il Banco Alimentare ha aiutato direttamente o indirettamente 133.726 persone, distribuendo 8.800 tonnellate di cibo, di cui 5.148 tonnellate di alimenti “salvati”. L’equivalente di 60.000 pasti al giorno, con un controvalore di oltre 31 milioni di euro. Per tutto questo lavoro nel 2024 ha ricevuto un contributo regionale di 60.000 euro degli oltre 700.000 euro messi a bando.
Il paragone con altre regioni dov’è presente il Banco Alimentare fa capire che c’è un ampio margine di miglioramento. In Sardegna, solo per il Banco Alimentare, per circa 25.000 assistiti, il contributo regionale nel 2025 è stato di 600.000 euro; in Abruzzo, per circa 40.000 assistiti, di 125.000 euro; in Friuli Venezia-Giulia, per circa 50.000 assistiti, 180.000 euro di contributo (e un capannone di 1.000 mq donato dalla Regione nel 2024).
Spero che la nostra Regione, com’è stato detto più volte questa mattina, non faccia differenze tra chi si fa carico delle povertà. Ci perderemmo tutti.