“Errare è umano, perseverare è diabolico”. Eppure il Comune di Bologna sembra voler trasformare l’esperimento degli alberi in vaso in una tradizione. Dopo averli usati come scenografia estiva nelle piazze, oggi si annuncia con entusiasmo che le piante verranno spostate nei giardini scolastici, pronti a replicare il tutto l’anno prossimo.
Ma Bologna non è un teatro e i cittadini non hanno bisogno di scenografie: servono politiche serie, concrete e durature. Piantare alberi veri, radicati e stabili nei quartieri, programmare manutenzione, creare ombra e microclima, non limitarsi a traslochi verdi che riempiono le cronache ma non migliorano davvero la vita delle persone.
Coinvolgere le scuole è importante, ma trasformare le piante in nomadi del verde urbano non è la risposta ai problemi ambientali né al caldo soffocante delle estati bolognesi. È una trovata estemporanea, utile più alle foto che al futuro della città.
Bologna merita una politica del verde che guardi al domani, non un esperimento da ripetere ogni estate come un tormentone musicale.