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Interrogazione sulla cassa di espansione del Baganza: la sicurezza di Parma merita trasparenza

4 Dicembre

Ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per fare piena luce sulla procedura autorizzativa e sulla sicurezza idraulica della cassa di espansione del torrente Baganza, in costruzione a Casale di Felino. Si tratta di un’opera fondamentale per la protezione di Parma e del territorio, ma su cui permangono diversi punti critici che devono essere chiariti senza ambiguità.

Negli anni ’80 erano state previste due casse di laminazione, una sul Torrente Parma e una sul Baganza. Solo la prima vide l’avvio dei lavori, poi interrotti. Dopo l’alluvione del 2014, AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po) fu incaricata di predisporre un nuovo progetto per l’invaso del Baganza. Nel 2017, però, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici espresse un parere favorevole a condizione che venissero recepite una serie di prescrizioni tecniche vincolanti. AIPO non ha presentato un progetto aggiornato secondo quelle prescrizioni, ma ha inviato solo delle controdeduzioni. Nonostante questo, la Direzione Generale Dighe ha autorizzato la parte principale dell’opera.

Restano però senza spiegazioni alcuni passaggi fondamentali. La parte laterale in derivazione – che per legge rientra nella competenza dell’autorità idraulica regionale – non risulta accompagnata da alcuna autorizzazione della Regione. È un’assenza che lascia aperti interrogativi importanti sulla legittimità dell’intero iter. A questo si aggiunge il tema del dimensionamento dell’opera: il progetto è tarato su una piena con tempo di ritorno di 75 anni, un parametro che oggi potrebbe non essere adeguato rispetto ai cambiamenti climatici e ai rischi per la città di Parma. Ritengo indispensabile che la Regione renda disponibili anche i documenti relativi al modello “Dam Break”, fondamentali per comprendere le conseguenze di un eventuale collasso dello sbarramento.

Per questi motivi ho chiesto alla Giunta di chiarire se le prescrizioni del Consiglio Superiore siano state rispettate, se l’iter autorizzativo sia corretto e completo, se AIPO abbia affidato lavori senza tutte le autorizzazioni necessarie e quali azioni immediati intenda intraprendere per verificare che ogni fase sia conforme alla normativa.

Foto: Comune di Parma

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