Ho presentato un atto ispettivo per fare luce su una situazione che considero molto grave: l’utilizzo del sito istituzionale dell’Azienda USL di Bologna per veicolare un contenuto dal chiaro taglio politico, dal titolo “Legge di bilancio: ancora un colpo alla sanità pubblica”.
Si tratta di un evento che già nel titolo contiene valutazioni esplicite e critiche sull’operato del Governo nazionale, pubblicato non su un canale di partito o di opinione, ma su uno strumento ufficiale di comunicazione di un ente pubblico sanitario.
Le Aziende sanitarie fanno parte del Servizio sanitario regionale e, in quanto tali, devono rispettare principi di imparzialità, neutralità e correttezza istituzionale. I cittadini si aspettano che le informazioni diffuse dai siti delle AUSL abbiano un carattere esclusivamente tecnico, informativo e di servizio, non che vengano utilizzate per diffondere messaggi di natura politica o per orientare il dibattito pubblico.
A rendere il tutto ancora più preoccupante è la partecipazione, come relatori, di dirigenti apicali del Servizio sanitario regionale, tra cui direttori generali e sanitari, a un evento collegato a quel contenuto. Figure che rappresentano il sistema sanitario ai massimi livelli non possono, nella veste istituzionale, prendere parte a iniziative dal contenuto politico, né tantomeno promosse e pubblicizzate su piattaforme ufficiali del Servizio sanitario.
Ho ritenuto doveroso richiamare anche la deliberazione dell’Azienda USL di Bologna n. 55 del 7 aprile 2004, che vieta in modo esplicito qualsiasi attività di proselitismo politico da parte dei soggetti che utilizzano strutture o spazi aziendali. Se questo principio vale per gli esterni, è ancor più evidente che debba valere per l’Azienda stessa e per i suoi vertici, che hanno il dovere di mantenere la più assoluta neutralità.
Negli ultimi mesi abbiamo visto casi in cui un semplice comunicato giudicato di carattere elettorale è stato sufficiente per portare alle dimissioni di un consulente ministeriale. Questo dimostra che le istituzioni riconoscono la gravità della commistione tra ruolo pubblico e attività politica. Non si capisce, dunque, perché lo stesso rigore non debba essere applicato anche nel contesto del Servizio sanitario regionale.
Con il mio atto ispettivo chiedo alla Giunta regionale di chiarire se fosse a conoscenza della pubblicazione del contenuto politico sul sito dell’AUSL di Bologna, se ritenga compatibile tale condotta con i principi di imparzialità amministrativa e se la partecipazione di dirigenti apicali a un’iniziativa del genere sia coerente con il loro ruolo istituzionale. Chiedo inoltre se siano previste verifiche o richieste di chiarimento ai direttori generali coinvolti e quali misure si intendano adottare per evitare che in futuro strumenti istituzionali e risorse pubbliche vengano utilizzati per finalità politiche o propagandistiche.
È necessaria l’immediata sospensione dell’evento in programma, perché la sanità pubblica deve restare uno spazio neutrale e al servizio dei cittadini, non un terreno di scontro politico. Difendere l’imparzialità delle istituzioni significa tutelare la credibilità del nostro sistema sanitario e il diritto dei cittadini a ricevere informazioni corrette, trasparenti e libere da condizionamenti di parte.