Questa mattina presso la Sala Stampa dell’Assemblea Legislativa della Regione si è svolta la conferenza stampa dal titolo “Allarme sanità in Emilia-Romagna: le domande aperte dopo la delibera di Giunta di agosto” organizzata dai gruppi assembleari di opposizione Rete Civica, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. A tema le numerose criticità del sistema sanitario regionale.
I tempi in cui l’Emilia-Romagna era un’eccellenza in Italia sono un lontano ricordo; il presente è colmo di disfunzioni e povero di risposte ai problemi che si moltiplicano di giorno in giorno, complice una Giunta regionale capace soltanto di chiedere più fondi al Governo, senza però aver dimostrato di saper spendere le risorse che già riceve.
Con me sono intervenuti gli altri presidenti dei gruppi di minoranza: Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia), Pietro Vignali (Forza Italia) e Tommaso Fiazza (Lega).
Abbiamo esposto un quadro molto preoccupante, riportando i continui ed inconfutabili esempi di cattiva gestione. L’enorme buco di bilancio certificato anche dalla delibera del 4 agosto 2025 è solo la punta dell’iceberg. I problemi che minano l’affidabilità e l’efficienza del nostro sistema sanitario sono infatti molti di più. Dalle lacune del sistema di emergenza-urgenza al taglio delle prescrizioni per oltre 2.100 esami per medici di medicina generale, dall’abnorme spesa farmaceutica alla riscossione tardiva dei ticket, dai ritardi nell’attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 alla carenza di infermieri.
A pagarne le spese sono sempre i cittadini che quotidianamente si devono confrontare con disservizi vari tra cui le liste d’attesa infinite o addirittura chiuse, nonché gli operatori che giustamente si sentono sempre più soli nel dover lavorare in un settore dove i problemi aumentano invece che risolversi.
Il mio intervento in sintesi…
“Il divieto di prescrizione di oltre 2.100 esami, di cui 300 ordinari, che è stato imposto ai medici di medicina generale va a indebolire la presenza del servizio sanitario su tutto il territorio emiliano-romagnolo, mettendo in difficoltà soprattutto le persone più fragili, gli anziani e i malati cronici. Ho esposto il problema all’assessore Fabi chiarendo che è dal 7 aprile che ho richiesto un’audizione delle rappresentanze sindacali dei medici di medicina di base per discutere delle trattative in corso per la stipula dell’accordo integrativo regionale. Forse dovremmo aspettare in eterno. Anche ieri sul Fascicolo Sanitario Elettronico ho segnalato un problema molto semplice ma che può diventare molto grave. A domande precise sul perché la Regione Emilia-Romagna abbia impegnato solo l’8% dei fondi arrivati col PNRR e sia così penultima tra tutte le Regioni, mi è stato risposto che in realtà sono già state programmate tutte le attività per utilizzare al meglio tutti i fondi PNRR. Peccato che il termine “programmare” non significhi “impegnare” i fondi disponibili. Come faremo a spendere 20 milioni in formazione entro il giugno 2026 non sono già state impegnate le risorse? Come faremo a spendere i 18 milioni previsti per l’adeguamento tecnologico. Regioni come il Friuli Venezia-Giulia e l’Umbria hanno già impegnato il 100% delle risorse. Non si può continuare a confondere le carte. Occorrono trasparenza, chiarezza e visione”