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Diga di Vetto. DocFap incoraggiante, l’ideologia ambientalista non fermi il progetto (Nota congiunta con Mastacchi)

4 Settembre

Esprimiamo soddisfazione per la notizia di oggi: lo studio di fattibilità (DocFap) consegnato il 31 agosto al Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale attesta che ci sono le condizioni tecniche, economiche e di sostenibilità ambientale per realizzare la diga di Vetto sull’Enza, tra i Comuni di Vetto (RE) e Neviano degli Arduini (PR). È un passo decisivo verso la costruzione di questa fondamentale opera, in attesa della valutazione del commissario Stefano Orlandini, il quale dovrà verificare se lo studio è completo e potrà apportare integrazioni prima della sua approvazione.

Come abbiamo sempre sostenuto, la diga di Vetto è un’infrastruttura strategica per i nostri territori. Garantirebbe acqua potabile e priva di nitrati per migliaia di cittadini, risponderebbe alle esigenze irrigue dei terreni agricoli, laminerebbe le piene in caso di eventi meteorologici estremi e rilascerebbe acqua nei periodi di siccità, contribuendo a stabilizzare versanti fragili e soggetti a frane. Se l’opera fosse già stata realizzata, eventi come l’alluvione che devastò Lentigione nel 2017 avrebbero potuto avere conseguenze ben diverse. La diga permetterebbe inoltre di produrre energia rinnovabile con una centrale idroelettrica stimata in oltre 100 milioni di kWh l’anno, coprendo il fabbisogno della Val d’Enza e sostenendo la transizione energetica.

Speriamo che l’ideologia ambientalista non blocchi di nuovo la costruzione della diga di Vetto andando contro il benessere della comunità e dell’ambiente. Vorrebbe dire tornare indietro al 1989, quando è stata bloccata la costruzione della diga, mentre in Romagna si costruiva quella di Ridracoli. Quanto affermato da AVS è una bugia: è proprio questa l’opera di cui hanno bisogno i nostri territori. Ed è disonesto definirla “un’infrastruttura mastodontica”. Nel mondo si costruiscono dighe che hanno una capacità invasabile da miliardi di metri cubi d’acqua. Quella di Vetto, invece, nella migliore della ipotesi accoglierà 150 milioni di metri cubi d’acqua, cui sommare ulteriori 30 di laminazione. Al di sotto di questa soglia non ci sarebbero i vantaggi che abbiamo elencato.

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