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Ravone. La sentenza conferma che occorre agire per prevenire nuovi disastri

10 Luglio

La sentenza del Tribunale civile di Bologna in merito all’esondazione del Ravone, seppur di primo grado, rappresenta un segnale forte: non si può continuare a rimandare la messa in sicurezza di aree già colpite e tuttora esposte al rischio di alluvioni.

Il giudice ha riconosciuto che quanto accaduto nell’ottobre scorso (l’esondazione del Ravone) non è stato un evento eccezionale e che il rischio idrogeologico era conosciuto da tempo. Ha così accolto il ricorso per “danno temuto”. Non ha previsto però risarcimenti ex post ma ha evidenziato la necessità di interventi concreti per evitare che simili disastri si ripetano. Il tribunale ha poi imposto a Comune e Regione di attivarsi subito, anche attraverso garanzie economiche, per tutelare i cittadini.

Con questa sentenza, il Tribunale ha voluto sollecitare la Regione, il Comune e l’Autorità di Bacino ad agire per prevenire danni futuri, che potrebbero verificarsi se non saranno svolti tempestivamente i lavori necessari. Non si può rimandare.

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