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Una nuova visione per la sanità regionale (Corriere di Bologna)

17 Agosto

L’articolo dell’editorialista Giovanni De Plato uscito sul Corriere di Bologna sul tema dei ristori per gli ospedali privati accreditati ha un merito: aver esplicitato la relazione esistente fra la decisione di annullare la delibera del 2024 e il bisogno di coprire il deficit di bilancio della sanità regionale. Peccato che le sue argomentazioni tralascino alcuni aspetti fondamentali.

Primo: l’origine di tutta la questione è la richiesta che Bonaccini fece nel 2020 agli ospedali privati accreditati di rimanere aperti per mettere a disposizione tutti i letti e rispondere all’emergenza Covid.

Secondo: gli 80 milioni di cui stiamo parlando sono già stati dati dalla giunta Bonaccini a fronte di una delibera del 2020.

Terzo: l’autoannullamento della delibera non c’entra nulla con il payback voluto da Renzi, una norma che, seppur ingiusta, era nota a tutti. Oggi De Pascale sta chiedendo al privato accreditato di restituire soldi già ricevuti per servizi resi, senza che in nessun atto della Regione ci sia alcun cenno a quello che sta accadendo ora.

Quarto: il deficit della sanità regionale non viene dal pianeta Marte o dal fatto che il 15% delle risorse va al privato accreditato (che comunque eroga il 25% delle prestazioni del servizio sanitario regionale), ma dalla gestione di una Regione che è sempre stata governata dalla stessa parte politica.

Quinto: durante la campagna elettorale De Pascale ha sempre negato che ci fosse un buco nella sanità e non ha mai detto ai cittadini emiliano-romagnoli che avrebbe inteso colmarlo con l’aumento delle tasse.

Clicca al link sottostante per leggere il mio intervento integrale pubblicato nell’edizione del 15 agosto del Corriere di Bologna.

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